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Risvegli con sorrisi
non più che immaginati,
con le parole giuste
non dette o dette male:
alla lunga scavarono
cunicoli lunghissimi,
che all’inizio sembravano
di sicurezza ma
quando franò la sabbia
più nessun spazio per
un avanti o un indietro;
soltanto per un dentro.
(da Non solitario, solo)
***
Attento, pescatore,
il fiume è quasi immobile
ed il sole martella.
I tuoi occhi si chiudono
e dall’acqua si leva
una nebbia di sogni:
i tuoi morti ti chiamano,
miagolando insidiosi
come gatti o pallottole.
(da Canzoni prima del risveglio, 2)
***
Tutto ciò che ricordo
è la tua gonna aprirsi
a ruota su di un prato
in una danza estiva,
e il ricadere molle
di un ricciolo ribelle
dai capelli rialzati
sulla tua nuca bianca.
Ma dietro al tuo ricordo
vengon colori d’albe
e di tramonti, orbite
di stelle e di pianeti;
e il canto delle lingue,
sul pentagramma ondoso
di tutti gli alfabeti.
(da Canzoni prima del risveglio, 9)
***
La mia Sciocchina è via.
Qui sono tanto in alto
che non posso capire
da che ulteriore altezza
tanti fiocchi di neve
angelici sfarfallino.
C’è legna nel camino,
e in alte pile intorno;
per un milione d’anni
il caldo è assicurato.
Si sta bene quassù;
ma Sciocchina mi manca.
Si è avventurata in basso,
così in basso che non
si riesce a capire
da quale mai bassezza
ulteriore risalgano
gli esseri che la cingono
d’ogni parte d’assedio.
(da Sciocchina)
Poesie per un no, Roberto Rossi Testa, Nino Aragno Editore, 2010 (Collana Licenze poetiche)
Sono sei poemetti – Non solitario, solo; Esse Erre Elle; Canzoni di prima del risveglio; L’amore del tempo; Sarà; Sciocchina – a scandire, insieme a una nota dell’autore, come in una sinfonia di singolare concisione e garbata noncuranza dell’articolazione ‘classica’, i movimenti del volume di versi di Roberto Rossi Testa Poesie per un no. Offrono a chi legge più di un motivo per proseguire, con piglio ‘soavemente caparbio’, sempre lucido, tuttavia, e consapevole di legami e richiami di natura multiforme – intertestuale, intratestuale, ovvero semplicemente e profondamente affettiva – un cammino di ricerca. Accanto ai richiami letterari ad ampio raggio e mai fini a sé stessi, i legami di natura affettiva (La mia Sciocchina è via) sostanziano la raccolta e lasciano un segno profondo in chi legge. Non si fermano mai, tuttavia, al compiacimento del dolore, ma compiono sempre un passo ulteriore, il passo verso quella speranza che non è torpida attesa, ma consapevole ancorché laboriosa ascesa.
Dichiaro di voler acquistare eventuali successive raccolte pubblicate dall’autore per seguirne nel tempo la futura scrittura, riferendone in questa rubrica.
Roma 27-2-2012 Anna Maria Curci
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