Poesia Condivisa n.3: ‘L’introvabile dove’ e ‘Strade’, Angelo Mundula

 

L’introvabile dove 

Mai lo sapremo
quale tempesta si addensa
quale bonaccia
sulla nostra piccola barca
se il vento cala o si alza
al di là della scogliera.
Sempre viaggiamo verso ignota terra
neppure il mare basta alla nostra sete
neppure l’onda che ci solleva
sopra la piccola baia
mentre il cielo passa sulle nostre teste
tessendo la sua celeste tela
il mistero di sempre. Basta un
niente a sorprenderci: un ramo
che s’agita sulla terra e annunzia il
cambiamento o quella scaglia d’oro
che trapela da qualche parte del cielo.
Siamo i naviganti che hanno doppiato
le Colonne d’Ercole senza trovare la
terra sempre più estranei al porto che
ci attende sempre più lontani
dalla nostra scogliera.

da Americhe infiniteSpirali, 2001

 

Strade 

Fra tanto clamore nessuna vera voce
fra tante strade nessuna via da percorrere
neppure quel “sentiero da capre” che Montale
vide aprirsi sulle nostre mappe neppure
quelle nostre rampe su cui ogni giorno
ci arrampichiamo per vedere le stelle
la luna o marte. Niente e nessuno in
questo innominabile buio. Se non fosse
per quel tenue barlume che traspare
da qualche parte e fa dire: “è giorno”
mentre intorno si addensano le ombre.

da Il Cantiere e altri luoghiCarlo Delfino Ed., 2006

 

 

Propongo la raffinata semplicità di Angelo Mundula senza esitazioni e con grande entusiasmo. Un poeta colto, profondamente religioso, che ha respirato il meglio del nostro novecento. Con Betocchi, Luzi, Gramigna, Bigongiari, Calcagno e tanti altri poeti e critici ha intrattenuto una corrispondenza pluriennale e fraterna. Di lui amo la delicatezza della rima interna e la costante presenza della disgiunzione, di quell’ ‘o’ che resta dolcemente in bilico ad ogni rilettura ma che alla fine ci rinsalda, ci lega al cuore del testo. Le due poesie che ho scelto mi sembrano felicissime, ben rappresentative della grande cifra poetica di questo autore.

Dichiaro la mia volontà di seguire l’autore nel tempo, riferendo in questa rubrica le mie impressioni sulle successive raccolte e/opere da lui pubblicate ( che m’impegno ad acquistare, non accettandole in omaggio).

3/02/2011

Antonio Fiori – Sassari

Redazione
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26 Comments

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  • ciao Cinzia,
    il tuo passaggio qui, prezioso. aspettiamo le tue riflessioni. grazie per condividere,
    annamaria

  • Confesso che fino ad oggi non conoscevo Angelo Mundula e la sua poesia. Ho letto con immenso piacere le poesie postate in questa rubrica e mi riservo di scrivere un successivo e più esaustivo commento dopo aver letto le sue raccolte.
    Grazie alla redazione tutta.
    Cinzia Marulli

  • concordo con Marcella,che ringrazio per il puntuale intervento sulla modalità -preferibile- di invio di poesia/e da una sola pubblicazione, riservandosi di menzionare altre raccolte in presentazione o meglio in commento.
    un grazie anche a Marcella per il puntuale intervento,
    annamaria

  • sì, i versi di Angelo Mundula proposti da Antonio Fiori hanno convinto per la loro semplicità raffinata, riflessiva e fortemente allusiva, per la loro carica di autenticità.
    Fiori ha selezionato due poesie da due volumi diversi, credo entrambi reperibili in commercio. Ho la sensazione che a questa scelta non sia estraneo il desiderio di segnalare dell’autore proposto due pubblicazioni piuttosto che una (come da regolamento poteva sembrare più conseguente). Per non appesantire, non è prevista infatti una nota bio-bibliografica relativa all’autore. Ma si può certo segnalare in presentazione qualche titolo ritenuto particolarmente significativo (ovvero inserirlo in un commento ai versi già pubblicati in rubrica)…
    Grazie ad Antonio Fiori dunque sia per averci segnalato Angelo Mundula che per aver ampliato con successivi commenti e informazioni lo spiraglio aperto sulla poesia di quest’autore.
    Un saluto a tutti
    Marcella

  • ringrazio Loredana per il suo apporto, insieme agli altri cinque redattori che portano avanti questa iniziativa. aggiungo che le proposte selezionate come “regolari” sono state due, ma tra molte che abbiamo dovuto escludere perchè formulate non secondo i punti del regolamento. ricordo a chi volesse riformularle correttamente che può sempre farlo.
    sono felice di comunicare a tutti i lettori della rubrica che, proprio nell’ambito di quella circolarità della poesia di cui parla Loredana, che insieme a lei tutti noi ci auguriamo questa rubrica riesca astimolare, stanno arrivando proposte di collaborazione con altri siti con produzione di e-book gratuiti per gli autori selezionati in Poesia condivisa. ci proponiamo di informarvi su queste iniziative, non appena saranno concrete.
    annamaria

  • Cari tutti, mi scuso per la mia lentezza nel commentare i post, e voglio comunque esprimere il mio apprezzamento sia per la proposta di Antonio Fiori, che è quella che è stata maggiormente votata all’interno del gruppo redazionale, sia per l’altra proposta pervenuta, le poesie di Lucianna Argentino, proposta che rimane comunque valida per i prossimi mesi. A Lucianna va il mio saluto mentre ringrazio Fiori di avermi fatto conoscere un poeta che non conoscevo, aggiungendo preziose indicazioni di percorso per comprenderne meglio l’opera. Questa, credo, è una delle prerogative della rubrica: contribuire a diffondere a livello nazionale la conoscenza delle voci poetiche più interessanti, stimolando la circolarità, la curiosità, il confronto, il dialogo, a presto. Loredana

  • Ti ringrazio, Antonio, per aver portato notizia del nostro apprezzamento ad Angelo Mundula. Puoi riferirgli che è comunque presente qui, in questo suo dono di scrittura che speriamo si diffonda come merita. Un grazie anche per questo brano illuminante di Franco Fresi su Il Cantiere e altri luoghi, che riporta anche il riconoscimento da parte di nomi come Gramigna e Betocchi. (tra breve mi arriverà questo libro, sono ansiosisimma di leggerlo).
    un caro saluto a tutti,
    a.f.

  • Cara Annamaria, ho naturalmente segnalato all’autore la sua presenza in ‘Poesia condivisa’; mi ringrazia e vi ringrazia di cuore ma non è pratico della rete (lo stesso sito a suo nome è curato da amici) ed inoltre, per scelta di vita, non partecipa più, da molti anni, a premi ed eventi letterari.

    Sul ‘Cantiere’ sono apparse diverse recensioni. Vorrei proporre qui un ampio estratto di quella apparsa nel 2007 sulla rivista Il Monte analogo, a firma di Franco Fresi:

    http://www.rivistailmonteanalogo.it/n62007/recensioni_n62007.htm

    “…Il “Cantiere” non è un Locus amoenus, un’invenzione, ma un posto reale “con tutto quello splendore di mare e cielo” sul litorale di Porto Torres dove il poeta ha trascorso gli anni della sua infanzia. Ma è anche, e non poteva essere altrimenti, la metafora di un talento che ha saputo comporre l’ordito della sua stoffa poetica con i ferri lucidi del tessitore.

    “Quello era il mondo e non c’era nessun altro/ vietato l’ingresso a ogni estraneo/ ai lavori diceva lì presso un cartello/ mentre il Cantiere mi forgiava/ il mare mi avvolgeva come un mantello./ Lì sono stato incudine e martello/ isola e mare, una volta per sempre.”

    Ma nell’allegoria del cantiere c’è anche l’interrogazione del poeta a se stesso su quanto sia riuscito a costruire; e la verifica dell’impegno prodotto perché di questo dovrà rendere conto a qualcuno: “E allora me ne sto tra me e me e/ lungamente m’interrogo su quanto/ mi è accaduto e qui scopro un cantiere/ in fermento una ribollente officina/ e vedo quanto ho costruito quest’anno/ appena trascorso quali mura o torri/ ho innalzato.”

    Le poesie di Mundula partono da un fatto semplice per raggiungere, con un raro sortilegio di astrazione, le vette alte della sintesi lirica.

    “Quasi senza che noi lettori ce ne accorgessimo, – ha affermato Giuliano Gramigna in un suo saggio, – Mundula è venuto a occupare la prima fila della poesia italiana contemporanea, fuori da clamori e eccentricità, innovando la sua materia”. Le stesse opere di prosa, non molte ma raffinate, e gli articoli per vari giornali regionali e nazionali (da anni è una firma di punta dell’ Osservatore Romano) sono come intrisi della “singolarissima qualità”, come scrive Carlo Betocchi, e della nativa eleganza che fanno della poesia di Mundula un dono raro per chi non vive di solo pane.

    Franco Fresi “

  • Felice del nostro chiarirci, Paola.
    Antonio, fai bene a dare altra luce sulla scrittura di Mundula, che, come ho potuto notare dalla mia ricerca in rete, è autore prolifico e ampiamente recensito e antologizzato. Come spesso succede infatti, anche autori molto validi non “arrivano” al pubblico dei lettori di poesia. Personalmente cerco di ovviare a questo vuoto come posso(ho richiesto via rete Americhe Infinite e Il Cantiere e altri luoghi,che è del 2006 -nella nostra indicazione l’anno appare tagliato-)e vedo che Vita del gatto Romeo, come tu dici, è addirittura più corposo degli altri, di sicuro Mundula avrà qui sviluppato la sua visione poetica del “religioso”, che nei testi da te inviati è appena adombrata.
    Sarebbe poi davvero interessante poter dialogare qui con l’autore ma, se per qualche ragione non potesse, sappiamo che in fondo è solo la parola poetica quella che esprime un mondo interiore anche al di là della consapevolezza, pure comprendendo la percezione dell’oltremondo. Il piacere della lettura in poesia sta proprio nella nostra ricezione e soggettiva interazione,direi anche ricreazione, senza necessariamente dover ricorrere a chiarimenti.
    Leggere e perdersi…
    Un saluto a tutti,
    a.f.

  • Sarà utile ricordare che tutta la poesia di Angelo Mundula si muove in armonia con il suo sentimento religioso, anche nella raccolta più (in apparenza) ‘leggera’edita da Spirali nel 2005, ‘Vita del gatto Romeo detto anche Meo’.
    Ed anzi proprio lì, nei versi di chiusura della poesia ‘Bentornato,Meo’, leggiamo:

    il tuo passo è lento, il tuo fiato corto,
    solo il tuo sguardo guarda lontano
    verso quell’innominabile altrove
    dove il peccato è sempre senza colpe

    Nell’abituale limpidezza del dettato, dentro una poesia affettuosamente dedicata al proprio gatto, ecco dunque che riappare l’altrove; un luogo innominabile solo perché collocato in una dimensione sopranaturale,e che sembra alludere all’anima che si sospetta esserci anche negli animali, u’n anima più fortunata della nostra, poichè ‘il peccato è sempre senza colpe’.

    Notte serena
    (sul finire d’un giorno pur triste, in cui abbraccio idealmente il Giappone)
    Antonio

  • grazie davvero per le vostre pazienti risposte e per la commozione verso la poesia che [ci] unisce. ci tengo a scusarmi con Angelo Mundula se sono uscita da ciò che i suoi versi mi hanno seminato ma a volte qualche parola in più di chiarimento rinsalda e risottolinea il punto di vista prezioso alla stessa direzione.
    un saluto
    paola

  • E preziosissimo il tuo contributo, Abele, al chiarimento di questa iniziativa,con le tue luci su ogni suo punto, che pienamente rispecchiano il fine che ci siamo proposto. Solo con una condivisione larga possiamo contribuire a dilatare il cerchio di una parola che ci appare incidere la coscienza e superare il tempo.

    Vorrei qui accendere un dialogo con i lettori sui fuochi di questi testi, su quali percorsi ciascuno avverte emergere le correnti emozionali e ogni misterioso movimento che essi sono capaci di innescare. Antonio Fiori ne evidenzia, come elementi di potenza evocativa, la semplice raffinatezza del dettato, la risonanza metrica interna che penetra il centro del dire. Giovanni Nuscis ne apprezza la capacità di tradurre l’inquietudine del nostro tempo, sui confini tra nostalgia e speranza. Paola Lovisolo usa una bellissima immagine- malinconia bianca- per tradurre l’infinito tentativo della parola di penetrare il mistero che circonda, chiedendo senso all’altro che spesso si nega e dunque rivolgendosi a un oltre. Suggestioni tutte che rendono la complessità delle vie sottili con cui questa parola sa esserci vicina e riconoscibile, lieve e densissima.
    Scusandomi per l’imperfetta mia capacità di condensare i vostri apporti, sarei felice di altro prezioso scambio sulle vibrazioni di questa scrittura. buone ore a tutti
    a.f.

  • Vorrei fare soprattutto una precisazione visto che faccio parte anch’io della redazione. Quanto detto da Annamaria nel suo primo commento: “Dunque al lettore si richiederebbe qualcosa di più oltre il semplice commento empatico, come di solito avviene nei vari blog” si presta ad essere frainteso o piuttosto ad essere considerato in maniera categorica, capisco quindi la reazione di Paola e me ne dispiace. Come spiega Annamaria nel suo commento successivo, le sue erano considerazioni generali, un voler spiegare lo spirito dell’iniziativa che è quello di concentrarsi ogni volta su di un singolo autore e per un certo periodo di tempo, approccio che ribalta quanto succede di solito in un blog. L’impegno di chi propone l’autore che viene selezionato ad acquistare i lavori futuri dello stesso autore, assume in questo senso un valore soprattutto “simbolico” (sappiamo bene che puo’ succedere di cambiare opinione) . Considerate tuttavia le condizioni, dal punto di vista editoriale, in cui la poesia versa, assumersi degli impegni può essere di aiuto per cambiare una certa mentalità: che comunque la poesia non va acquistata. Tornerò in seguito a commentare la proposta di Antonio Fiori, che ringrazio sentitamente come anche chi non è stato selezionato, oltre naturalmente Poesia 2.0, la stessa Annamaria a cui dobbiamo l’idea dell’iniziativa e l’entusiasmo con cui la porta avanti, Giovanni Nuscis e Paola Lovisolo per i loro preziosi commenti.
    Abele

  • Per Paola Lovisolo:
    credo che tu abbia male interpretato il mio intervento, che voleva essere solo una puntualizzazione iniziale di carattere generale per i lettori. E questa tua risposta è la prova evidente che non avevi letto il progetto che sta a monte di questa rubrica.
    Non si mette in dubbio che chi commenta non abbia a cuore la diffusione della poesia, ma si desidererebbe che in questa rubrica ci sia un di più, una dichiarazione d’intenti che traduca il desiderio di avere tra le mani il libro. Cosa che crediamo molto probabile se l’autore con tanta forza ha saputo ispirare un commento così intenso e articolato come il tuo.
    Sappi dunque che mi riservo di ringraziare alla fine tutti i commentatori, in quanto -essendoci qui una libera redazione di ben 7 collaboratori- si lascia prima ampio spazio per altri sei eventuali interventi con relativi eventuali grazie, anzichè uno soltanto.
    Ma, proprio per non offuscare lo spirito della rubrica, è della diffusione concreta della poesia di Mundula che vorremmo si parlasse, non di pur comprensibili, ma fino a un certo punto,risentimenti su di un ritardo nei grazie. E’ a questa poesia innanzitutto che occorre dire grazie.

    Per Giovanni: utilissimo il tuo link per ulteriori approfondimenti sul percorso dell’autore, che sono sicura avrà in te un grande promotore sul territorio!
    a.f.

  • Mi preme aggiungere che Angelo Mundula, pur essendo persona appartata, che tra l’altro non partecipa a premi e non presenta i propri libri, è autore che da sempre ha goduto di particolare attenzione critica (vedi link: http://web.tiscali.it/angelo.mundula.home/pubblicazioni.html ) Lieto dunque di condividere l’apprezzamento con Paola e Annamaria, oltre, naturalmente, che con l’amico Antonio Fiori.
    Giovanni

  • buon giorno Annamaria Ferramosca.
    mi permetto una considerazione: io avrei – prima di chiedere di più che “un semplice commento empatico come di solito avviene in altri blog” – ringraziato chi ti ha lasciato “il solito commento empatico come avviene in altri blog” o vuoi lo scontrino dell’ acquisto dei libri? tu sei in grado di stabilire se chi commenta empaticamente abbia o non abbia letto il libro e non si impegni già a “far circolare” poesia in generale? credi che un SEMPLICE commento empatico non apporti nulla? credi che un SEMPLICE commento empatico non richieda attenzione desiderio di scriverlo e concentrazione? povera poesia se va alla deriva tra parole come le tue. impoverita poesia. abbandonata poesia. ringrazio per non avere (avermi) ringraziato o comunque almeno taciuto anziché scrivere una castroneria come hai scritto ma almeno ho compreso quale aria vuoi far tirare e quanto questa aria tiri a discapito della rubrica, se comincia così.
    saluti
    paola lovisolo

  • Angelo Mundula è l’autore che ha il privilegio di aprire,grazie alla presentazione di Antonio Fiori, che è risultata prima tra quelle pervenute per il primo bimestre di quest’anno,la serie di poesie da condividere con i lettori.
    Queste poesie resteranno aperte ai commenti e ricordiamo che lo spirito della rubrica è che l’entusiasmo del presentatore possa essere contagioso, divenire volano perchè si legga il libro da cui i testi sono tratti.
    Dunque al lettore si richiederebbe qualcosa di più oltre il semplice commento empatico, come di solito avviene nei vari blog.
    L’adesione ad una scrittura, se convinta,come qui è per Giovanni Nuscis, che mostra di aver letto più di una raccolta di Mundula, potrebbe così concretizzarsi in un vero incoraggiamento all’autore e insieme all’editore che lo ha pubblicato, mettendo in movimento una effettiva circolarità della poesia. Ovviamente sono benvenuti anche i commenti di coloro che vorranno evidenziare, argomentando, una loro distanza/dissenso, dando il proprio nome e cognome. Da loro vorremmo, in un cerchio virtuoso, ricevere una proposta alternativa per il successivo bimestre, seguendo il regolamento.
    Anche gli autori sono invitati ad intervenire, con chiarimenti e risposte ad eventuali domande(e perchè no, tutti coloro che volessero promuovere questa scrittura sul territorio).

    I miei auguri ad Angelo Mundula per l’incisività della sua scrittura,e ad Antonio Fiori per la felice scelta.
    annamaria ferramosca

  • malinconia bianca: che respinge il sole e si imbibisce di ombre.
    tutto quanto si agita nella trama burattinaia non è che la nostra piccolezza le mani della nostra gola strette alla parola poetica che non ci aggiunge al mistero ma più facilmente ci disgiunge da esso lasciandoci solo una insostanziale traccia. poetica di leggerezza cava che cerca conversazione con l’ attenzione dell’ altro ma essendo essa rara, l’ attenzione, il poeta pare come ripiegarsi e fluire via tra le quinte di una fonte originaria battesimale fatta di stelle ancora troppo lontane forse se pure le si cercasse di raggiungere con l’ idea della morte. questo leggendo Angelo Mundula poeta nuovo al mio sentire ma che ha uno o più temperamenti poetici che mi appartengono e appartano anche me su questa terra.
    grazie.
    un saluto
    paola lovisolo

  • “Fra tanto clamore nessuna vera voce
    fra tante strade nessuna via da percorrere
    neppure quel “sentiero da capre” che Montale
    vide aprirsi sulle nostre mappe…”

    E’ una gioia ritrovare qui Angelo Mundula, poeta anche a me assai caro. Una poesia, la sua, di “raffinata semplicità”, come dice Antonio Fiori, ma capace di arrivare al lettore con grazia accattivante ed empatica, cogliendo le nostre incertezze, le paure per un mondo in dirompente cambiamento; suscitando nel contempo nostalgia per la bellezza vissuta o sfiorata, speranza per quella ancora possibile.
    Versi, quelli richiamati, che sembrano calarsi nei nostri giorni quanto nelle crisi di ogni tempo e luogo.
    Altra raccolta da non perdere è “Per mare” (Nuove Amadeus Edizioni – Padova 1993)
    Giovanni Nuscis

  • Ringrazio per la Redazione tutta per aver accettato la mia proposta.
    Angelo Mundula è poeta schivo, poco presente in rete ma ormai autore ‘storico’, molto stimato anche come critico letterario.
    Sarebbe interessante raccogliere le impressioni di chi ancora non ne conosceva la poesia…

    Antonio

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