Se la poesia da voce a ciò che è nascosto, alle zone d’ombra, a ciò che è indicibile in quanto appartenente al dialogo che ciascuno di noi ha con se stesso e con la propria storia; se è capace di esaltare la luce che pure, a tratti ci accompagna nella vita, insieme al dolore dell’esperienza estrema di sopravvivere a chi ti è più caro; se poesia è il crocevia dei sogni, è fedeltà a un divino che ovunque brucia e mai negazione riesce ad abbatterlo, ecco Stefania Portaccio mi ha dato un esempio concentrato e intenso di tutto ciò, ha aperto strade impervie e tuttavia irrinunciabili. E’ stata una sorta di “tsunami” per il mio cervello e per i miei sentimenti. Anna Maria Samuelli
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Se la poesia da voce a ciò che è nascosto, alle zone d’ombra, a ciò che è indicibile in quanto appartenente al dialogo che ciascuno di noi ha con se stesso e con la propria storia; se è capace di esaltare la luce che pure, a tratti ci accompagna nella vita, insieme al dolore dell’esperienza estrema di sopravvivere a chi ti è più caro; se poesia è il crocevia dei sogni, è fedeltà a un divino che ovunque brucia e mai negazione riesce ad abbatterlo, ecco Stefania Portaccio mi ha dato un esempio concentrato e intenso di tutto ciò, ha aperto strade impervie e tuttavia irrinunciabili. E’ stata una sorta di “tsunami” per il mio cervello e per i miei sentimenti. Anna Maria Samuelli