PoetiCut: Videoscritture

 

Poeticut Videoscritture nasce dal desiderio, desiderio di prendere sul serio un rapporto d’amore lunghissimo che ancora vive un po’ nell’ombra, nell’oscurità, che ogni tanto si sa, si può e si vuole manifestare; ma non si sa dire, se non con etichette sempre troppo strette, come ad esempio la “VIDEOPOESIA”; prendere davvero sul serio il rapporto immateriale e spurio tra Poesia e Immagine Filmica. Vi scriverò da un luogo appassionante ed esageratamente mitizzato da molti (e mi macchierò anch’io di questa colpa) – Berlino (dove pure si trova un festival dedicato alla “videopoesia”, lo ZEBRA POETRY FILM FESTIVAL, che di per sé forse potrà aiutarci a svelare, insieme a tanto altro, questo amore, questo rapporto dolcemente taciuto tra la scrittura di versi e l’immagine, digitale o in pellicola).

Si viaggerà per luoghi e incontri, come si conviene, e ci metteremo in cammino sulle tracce di un passato lungo almeno un secolo e anche più, dalla nascita del cinema (PER CHI VUOLE, RISALIAMO PURE AL MITO DELLA CAVERNA!), rincorrendo al tempo stesso le prospettive aperte dalla videoarte e l’arte digitale odierna, che da subito hanno tentato la sintonia quasi imprescindibile con ciò che chiamiamo poesia (ma certo, con tutti i distinguo e la fatica del definirla, del definirsi – o la ribellione alla definizione, che frutta nuovi linguaggi, sempre). Costruiremo ponti fra Il sangue di un poeta di Jean COCTEAU e le illuminazioni di Bill VIOLA, fra le parole di un regista angelicato come Andrei TARKOVSKI e i versi di Anna ACHMATOVA, fra la scrittura di Janet FRAME e la sua vita filmata mirabilmente in Un angelo alla mia tavola di Jane CAMPION, fra Robert BRESSON e Georges BERNANOS, fra il Vangelo di Matteo e il Vangelo di Pier Paolo PASOLINI…

Sì, già, ma proveremo a farlo senza esagerare con il miscuglio di critica cinematografica e critica letteraria, così abbondanti e pur preziose. Daremo la parola alle immagini e ai versi, il più possibile, a tutte le correspondances e a tutti i correlativi oggettivi filmici che vorrete, che vorrò, che troveremo, ai versi e ai tagli di montaggio, i mille cuts e le mille cesure, animati dallo stesso sentire di base, la poesia, e lo faremo grazie a pochissimi monologhi e tanti dialoghi asciutti, con chi oggi compone cinema o filma poesia, con chi incrocia tecniche e linguaggi, con chi sente parte di sé questo scambio ardente e raggelato di liriche e immagini in movimento. Il primo appuntamento, il primo tratto di strada (e magari ne seguiranno altri poi) lo faremo con Mariangela GUÀTTERI, la vincitrice del premio Lorenzo Montano di cui molti conoscono già i testi e gli Stati d’Assedio, e che ci guiderà nella sua declinazione del rapporto poesia-arte digitale.

Gabriele Nugara
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