“Sono venuto scalzo fin nel tuo cuore,
e lì ho lasciato la mia felicità,
dentro le tue ricche stanze trasudate di vuoto.
Abbisogno, per riconoscermi,
della tua solitudine.”
— Gianni Ruscio

‘Il Piombo a specchio’ vince l’edizione 2012 di “Opera Prima”
Posted 7 hours ago

 
La raccolta Il piombo a specchio di Manuel Micaletto vince l'edizione 2012 di "Opera Prima".

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Aggiornamenti e maggiori informazioni durante…

A proposito di "Addio alle Armi" n.4: Alessandro Assiri
Posted 2 days ago

 
Una poesia che rifonda se stessa è principalmente una poesia che ripensa le sue relazioni percependosi come testimonianza collettiva.
Tra le relazioni che vanno rimesse in discussione ci sono anche le…

A proposito di “Addio alle Armi” n.4: Alessan…
Vicolo Cieco n.21: Comuni e Principati
Posted 3 days ago

 
In fondo Addio alle armi, già dal titolo, voleva essere una chiamata di deposizione, non tanto degli strumenti del conflitto, quanto della zappa che ci serve per la causa del…

Vicolo Cieco n.21: Comuni e Principati
un tale, una tale – tra oralità e scritture n.7: A mio modesto avviso (appunti di poetica ragionevolmente sentimentali)
Posted 5 days ago

 

[ La questione orale : le diverse posizioni sin qui raccolte ne mostrano l'aspetto irriducibile, l' argento vivo. Il tentativo di adunare più voci in questo spazio è un gesto…

un tale, una tale – tra oralità e scritture n…
A proposito di “Addio alle Armi” n.3: Matteo Fantuzzi
Posted 5 days ago

 
di Matteo Fantuzzi
Cari tutti, mi dispiace non essere con voi oggi ma sono di turno col lavoro e non mi era possibile sganciarmi.
Capisco bene le necessità di convegni, di idee,…

A proposito di “Addio alle Armi” n.3: Matteo …
Parola ai Poeti: Dante Maffia
Posted 7 days ago

 
Qual è lo “stato di salute” della poesia in Italia? E quello dei poeti?
Se ti riferisci allo stato di salute attuale devo subito dirti che è buono ma nascosto, occultato,…

Parola ai Poeti: Dante Maffia
Appunti n.14: "Berrà il mojito e avrà i suoi occhi. Alcune osservazioni né a favore né contro il valore didattico della poesia.", Di Luca Rizzatello
Posted 8 days ago

 

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A proposito di
Posted 12 days ago

 

di Christian Sinicco
Nel 1984 su Poesia della metamorfosi – Antologia e proposte critiche a cura di Fabio Doplicher (Stilb, Roma) viene pubblicato un saggio di Piero Bigongiari dal titolo “Poesia…

A proposito di “Addio alle Armi” n.2: Christi…
A proposito di
Posted 17 days ago

 
In tal modo all’infinito, attraverso il tempo, gli esseri del mondo si odieranno
e contro ogni simpatía manterranno il loro feroce appetito.
Michel Foucault
 
[Per i complottisti ed i sospettosi valga la…

A proposito di “Addio alle Armi”
L'Aria n.10: Ultime glosse sull’Ambiguo
Posted 17 days ago

 
1.
La morte scritta secondo elegia e profezia sfocia nella morte realizzata. Ecco Pasolini. Mi interessa l’uscita [di scena] di chi sa che non potrà avere, fuori, un suo simile: non…

L’Aria n.10: Ultime glosse sull’Ambiguo
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Altre Voci n.21: Una vigorosa meraviglia

di

Una vigorosa meraviglia

Gilberto Isella

2011, 144 p., brossura

Editore Book (collana Serendip)

 

di Marco Furia

Mappe in controluce”, di Gilberto Isella, si presenta quale vigorosa silloge il cui dettato si snoda, agile e robusto, attraverso tratti linguistici allo stesso tempo creati e vissuti.
L’autore costruisce itinerari senza porsi, nello specifico, il problema di percorrerli, perché i tragitti e il viaggiatore sono fusi nella medesima materia, ossia costituiscono diversi aspetti di un’unica entità idiomatica.
Se

“il minimo colpo di tosse che ha il gotico vento
muove l’asse dei sogni in questa chiusa cattedrale”

e se

“carichiamo di suoni le cose
nel loro viaggio terreno” ,

ci ritroviamo a essere fruitori di un complesso sistema di segni del quale anche le parole “io” e “individuo” fanno parte.
Siamo forse di fronte ad uno sterile appiattimento? A un atteggiamento che riduce tutto a meri calcoli grammaticali?
Per nulla.

Ogni espressione aggiunge qualcosa al mondo a seguito di una scelta: un bolso meccanicismo, purtroppo diffuso, nasconde (meglio, tende a distruggere) originali capacità espressive.
La parola poetica, invece, non passa inosservata, non scivola via ripetitiva e insignificante, pretendendo, piuttosto, concentrazione, impegno, rispetto: ricca di profondo senso non conduce ad astratte verità, bensì a fecondi contatti, a connessioni ulteriori.
Così il verso

“viaggio eterno in una terra di nessuno”

non mi pare indice di smarrimento, ma di presa d’atto: quella “terra” è “di nessuno” perché appartiene a tutti, ossia a coloro che, vivendo e comunicando, a buon diritto la abitano.

La scrittura di Isella è salda, non teme di mettersi in gioco poiché lo è già, trae energia dal suo stesso farsi, evita qualunque rischio di tendenze autoreferenziali in virtù di un’assidua esposizione partecipe, tale da indurre il lettore a proseguire, a completare itinerari, ad aggiungerne nuovi senza escludere, a priori, alcuna forma espressiva.
Nel corso di simile ininterrotta composizione e ricomposizione dei modelli linguistici non mancano affascinanti sorprese: la pronuncia “pentagrammi / del tempo”, ad esempio, mostra con incisiva delicatezza l’emergere di un’inedita immagine secondo cui ogni sviluppo cronologico è considerato anche musica, canto, prosodia.
Direi che “anche” è, in generale, parola da tenere sempre presente per apprezzare al meglio questa feconda versificazione che tende a coinvolgere, in maniera davvero sapiente e raffinata, i più svariati elementi riuscendo a porre in essere un testo complesso, unitario, in cui le singole parti si distinguono proprio giacché sono tese a rivolgersi ad altre, vorrei dire a tutte le altre, in un divenire mai statico, sempre aperto a nuovi bagliori, a nuove meraviglie.
I bagliori e le meraviglie della buona poesia.

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