Poesia 2.0

La difesa si è fatta barriera,
hai la porta chiusa
e nella casa i muri crescono
da dentro.
— Gabriela Fantato

Poesia Condivisa n.5: ‘Il mondo è vedovo’, di Paola Turroni

 

Gli spazzolatori, con una scopa davanti al carrarmato
a pulire dalle mine il prato. 

Oggi nel deserto in cerchio il vento sbatte,
maestro sminatore
sbatte le stoffe il vento e asciuga
la voce, asciuga le mani che restano intere
a tenere una stampella.

Ecco tutti i tipi di mine, che imparino a stanarle
là dove vanno – a campare.

La testa china sulla terra acquitrinosa, a cercare
una mina nel riso – brillano al tramonto
le risaie, la superficie è docile da qui
come un lago calmo, come niente fosse.

Ho imparato a stare sul fuoco in agguato
sotto lo specchio – un cane mi segue
una processione di fantasmi contadini
sulle mine dei campi, sembra quasi pace.

Sembrano leggeri e sottili, questi uomini che vanno
a raccogliere mine – dove dovrebbero
raccogliere riso.

Così chino sulla mia pesca violenta – torno a casa,
la terra mi mangia le gambe dei figli.

La guerra è per sempre.

*

Ci spingono, ci contano
i soldati non si accontentano
ma noi veniamo, da sole
per farci vedere, comprare patate
nutrire ostinate gli uomini
serrati in cantina, nel sottopassaggio
della stazione. 

Le macerie confondono – ma noi
lavate e stirate, portiamo quello che resta
quello che salva.

Ho messo un vaso sul davanzale – sto qui
in ginocchio a guardare,
ho dimenticato com’era
la guerra ha occupato
tutto lo spazio – tutta la testa.

Quando l’allarme suonava
chi prendeva la figlia e chi prendeva il fratello
strette le mani, basse le spalle
con la valigia chiusa
dall’inizio della guerra.

Appoggiati a me
appoggiamo la vecchiaia alla terra
spostata ogni giorno di un metro.

*

Nevica su questa strada di cenere
e fango, nevica sulle baracche
e sull’albero bruciato.

Dentro stiamo intorno al fuoco, a guardare la brace
a fare presenza, alcuni sobri, alcuni ubriachi.

Oggi non ho mangiato, siamo rimasti dentro ad aspettare
i soldati ci danno pane, qualche sigaretta,
quando ci vedono passare con le braccia graffiate
e i figli nel carro.

È rosso sulla neve – il sangue rimane rosso sulla neve
cola dentro la radice della terra.

Non abbiamo voce nella guerra, solo un corpo messo alla prova
perché qualcuno lo sappia.

Perdonate la retorica del bene
semplice e assoluta come una pianta
ma ci sono parole che bisogna dire e ripetere
come bisogna sempre
dare acqua.

Il mondo è vedovo, Paola Turroni, CARTA BIANCA, 2010

 

In questi tempi  bui mi ha ridato luce e speranza un libro bellissimo, che ha per titolo uno splendido verso di Amelia Rosselli, “Il mondo è vedovo”, di Paola Turroni. E’ un libro di forza epica e di grande impegno civile. L’impatto che ha sui giovani (ad esempio, i ragazzi di un Liceo bolognese, mi diceva la poetessa Maria Luisa Vezzali) è impressionante, grazie anche alla lettura intensa e performativa che ne fa l’autrice.

Non spaventi questa presunta epicità del testo, confermata dalla strutturazione in “cori” e “valichi”, quasi a ribadire una necessità corale di testimonianza di ciò che accade nella storia e una necessità di valicare i confini dell’incontro con l’altro in una geografia di reciprocità non più e non solo eurocentrica.

Si tratta qui di un’epica delle donne, quelle che “difendono la terra” in tutti i paesi del mondo, mettendo in gioco la loro forza relazionale contro le guerre, le violenze, le calamità, le sopraffazioni sessuali, l’uso distruttivo e letale dei dispositivi dell’essere.

Né vi si legga un mero femminismo, anche se c’è il respiro delle donne in questa resistenza al lutto e alla violenza, in questo pietoso “dare acqua”, in questo condurci per mano dentro le baracche, fra i bambini di strada e nel sud-est asiatico, da cui si leva il canto di Lynette, ragazza dell’isola di Han, a Papua, Nuova Guinea.

Il mondo è vedovo, dunque, come sono vedove le donne dei soldati contadini, dei clandestini che riempiono i barconi, mentre la folla dei morti è evocata dentro il nostro stesso quotidiano dalla presenza delle voci dei poeti (Brecht, Ungaretti, Pasolini, Anedda, Szymborska) testimoni del filo rosso di una resistenza che non si interrompe.

L’anafora, il congiuntivo esortativo sono le forme e i tempi più usati in questo libro pacifista e guerriero: si abbia la forza di dire il bene, dunque, di rompere l’indifferenza. Questo è il vero compito della poesia.

Dichiaro la mia  volontà di leggere le successive raccolte pubblicate dall’autore per seguirne nel tempo la scrittura.

12 giugno 2011,  Loredana Magazzeni, Bologna

About author
Share this article
  • Digg it
  • Add to Delicious
  • Share on Facebook
  • Stumble it
  • Subscribe by RSS
  • Share on Google
9 total comments on this postSubmit yours
  1. Vedo ora in rubrica i testi di Paola Turroni proposti da Loredana Magazzeni.
    E’ difficile fare buona poesia di testimonianza – e questa è molto buona – ma è, credo, assolutamente necessario e meritorio, oggi come nel passato. E fa piacere (ma non mi meraviglia) sentire da Loredana che questi versi trovano gradimento e forte risposta tra i giovanissimi. Benvenuti dunque anche in Poesia condivisa, dove hanno avuto la precedenza su altre pur buone proposte, giacché davvero “ci sono parole che bisogna dire e ripetere/ come bisogna sempre/ dare acqua”.
    Forza e umanità si leggono in queste parole di poesia che ci costringono a guardare, a sapere, a interrogarci.
    Mi auguro dunque che Paola Turroni voglia accogliere anche l’invito a comporre per la rubrica un suo e-book.
    Segnalo poi una difficoltà riscontrata nel reperire il volume: alla libreria Minimum fax in Trastevere mi dicono che, nonostante sia stato edito nel 2010, non risulta nel catalogo dell’editore. Possibile che sia già esaurito e uscito di catalogo? Sarebbe un motivo in più per pubblicare l’e-book… ma vorremmo anche poter leggere l’intera raccolta.
    In attesa di poter leggere il tutto, un grazie di cuore a Paola e a Loredana
    Marcella

  2. Grazie Marcella per l’accoglienza e la passione con cui condividi.
    Purtroppo è vero, la reperibilità del libro non è semplice, è quasi esaurito e si prevede una ristampa a settembre. Ti consiglio di rivolgerti direttamente sul sito dell’editore, c’è la possibilità dell’acquisto on line.
    Se mi scrivi una email parliamo dell’e-book.
    Grazie, buon lavoro
    Paola

  3. Due immagini da questi testi di Paola Turroni mi hanno attraversato con forza, quasi facendomi barcollare. L’esserci ridotti sulla terra a raccogliere mine, invece che riso( e altri anche metaforici frutti). E l’essere -noi donne- costrette a mettere un vaso sul davanzale, in ricordo della vita senza guerra. Mentre ci oscura la vista quel “rosso sulla neve” e ci ammutolisce la violenza. Eppure l’abbiamo, una voce. Come ,ancora una volta, questa parola di donna, solidale con i gesti di infinite donne,voce che smina la terra,che da secoli si fa sorgente di comunicazione, flusso naturale ostinato inarrestabile a indicare l’unica salvezza.
    Loredana ha ben evidenziato questa spinta vitale e corale che Paola Turroni trasmette in versi memorabili e non sfiorati da retorica, pur essendovene- e grande, dato il tema – il rischio.

    Ringrazio Paola per il dono della sua scrittura e Loredana per questa proposta “dalla redazione” . Abbiamo deciso infatti di intercalare di quando in quando nella condivisione qualche proposta redazionale (questa di Loredana dunque non ha subito il confronto con le proposte giunte in redazione, che saranno tutte valutate,insieme alle altre che giungeranno, per il prossimo bimestre).

    Non ho ancora cercato Il mondo è vedovo, ma spero che la giovanissima casa editrice Carta Bianca disponga di ristamparlo. Perchè,se questa rubrica ha uno scopo, è proprio quello di invogliare i lettori all’acquisto dei libri di poesia. Stimolo che vogliamo rafforzare anche attraverso un e-book che contenga testi da altre raccolte, pubblicate e inedite, per un migliore focus sull’intera scrittura dell’autore presentato. Cosa resa possibile, come chi segue questa rubrica già conosce, attraverso la collaborazione con il sito LaRecherche.it.
    Annamaria Ferramosca

  4. ciao a tutti ..intanto grazie a loredana .. sono contento perché il mondo è vedovo è per me il libro di poesia italiana più bello che ho letto negli ultimi due o tre anni ..e abbiamo scelto di pubblicarlo proprio per questo ringraziando per la fiducia paola che spero sia stata contento del lavoro (faticoso e complesso) che finora siamo riusciti a sostenere intorno a questo libro importante ….poi
    il libro è distribuito in modo indipendente da noi direttamente .. basta scrivere una mail a .. oppure andando sul sito http://www.cartabianca.name ..come comunicato in tutti i bollettini via mail o su facebook o dove siamo riusciti a farlo …abbiamo 13.000 contatti circa .. la scelta di non distibuire con MESSAGGERIE o PDE o altri distributori magari più piccoli è data dal fatto che loro sono cannibali – impongono quantità impossibili di copie e rientri praticamenti nulli …la maggior parte delle librerie la poesia non la vuole .. perché non vende .
    abbiamo rapporti diretti con qualche libreria ‘amica’ dove il libro ha anche venduto .ma la maggior parte l’abbiamo venduta on line .. con numeri non indifferenti .. ela prima edizione è agli sgoccioli (400 copie) il progetto va nella direzione di costruire intorno alle sue produzioni un ‘pubblico’ collegato fiduciario e informato e ‘rifornito’ da ‘noi’ .. ….in questo modo per esempio siamo riusciti a pagare i diritti di autore in pochi mesi (cosa che non succede praticamente a nessuno..a partire da me che con tre libri superdistribuiti molto recensiti – e scarsamente presenti in poche librerie e per poco tempo – non è mai successo di ricevere un ‘ghello’ di diritti di vendita..) … quindi fatevi sotto ..
    a presto . stefano massari

  5. Mi piace questa epica delle donne che sposta l’attenzione verso la vita e il suo mantenimento (anche quel vaso sul davanzale). Non dimentichiamo mai di riportare l’attenzione su questo. Tutto il mondo in cui viviamo sembra regolato per consolidare una violenza che non vogliamo e che va sradicata (parola violenta, lo ammetto, ma solo a significare che non è un problema secondario farne a meno).Belle le parole di Paola Turroni e brava Loredana a segnalare “Il mondo è vedovo”.

  6. Grazie Annamaria, i gesti delle vittime, dei sopravvissuti, di chi testimonia, sono l’ostinazione della vita, come quelle immagini che sottolini tu. Anche se questo libro finisce con un disperato funerale, non basta più la speranza, non bastano più nemmeno le parole d’amore. Ci vuole la durezza e la libertà di un parto.
    Grazie per avermi ospitato e darmi questa possibilità di dialogo. Grazie anche a Stefano, che ha fatto un lavoro appassionato e indefesso, in un mondo editoriale davvero ostico.
    Buon lavoro a tutti.

  7. certo, Paola, che ti scrivo.
    Intanto ti dico che ho cercato di promuovere la proposta di poesia condivisa centrata sui tuoi versi informandone il laboratorio dei Moltinpoesia, di cui faccio parte: Ennio Abate che lo dirige e cura il blog l’ha pubblicata lì. Speriamo che arrivi anche qualche commento. Potrebbe accadere giacché il laboratorio è centrato anche su: quale poesia oggi? e spesso si dibatte sulla poesia d’impegno o di testimonianza.
    un caro saluto
    marcella

  8. Bello questo giro di incontri attorno al libro di Paola. Stefano Massari che spiega la sua vincente strategia di bypassare la solita distribuzione e privilegiare la vendita selezionata in rete(vado subito a ordinare il libro là), Anna Maria Robustelli
    che conferma l’apprezzamento di questa scrittura della testimonianza, Marcella Corsi che la dilata sulla sua rivista. Tutto avviene proprio nella direzione che Poesia Condivisa desidera, nell’interesse soltanto della poesia che dice e incide, ne sono felicissima e spero nel ben noto “circolo virtuoso” che incentivi la condivisione di altre valide proposte poetiche.
    grazie a tutti!
    annamaria ferramosca

  9. Purtoppo non conoscevo l’autrice e sono davvero lieta di averla incrociata su queste pagine.Cercherò il libro certamente, ha una voce sostanziale e franca, profondamente ancorata alla vita, anche se di questa si vedono con nitidezza tutte le componenti dolorose e tragiche:guerra, morte, profughi, azzeramento delle abitudini eppure il riconoscimento di quanto, anche in un vaso di fiori alla finestra, è bellezza. Grazie.fernanda f.

Submit your comment

Please enter your name

Your name is required

Please enter a valid email address

An email address is required

Please enter your message

RSS Poecast

  • Le parole e le cose: Chi ha perso le elezioni? May 11, 2012
    di Mauro Piras Chi ha perso in queste elezioni, in Francia, Grecia e Italia? In Francia, gli elettori […]
  • La poesia e lo spirito: La rinuncia al “diritto di voto”: un’altra delle conseguenze dell’attuale crisi globale di Giovanni Acquati May 11, 2012
    DA  TISCALI   E’ un po’ che non scrivo, più di un mese. Nel frattempo purtroppo nulla […]
  • Poetarum Silva: Cristiano Poletti – Porta a ognuno (recensione di Luca Minola) May 11, 2012
    “Porta a ognuno” è il titolo del nuovo libro di Cristiano Poletti, che subito in partenza presenta […]
  • Trasversale: Marco Furia "Le composizioni floreali di Marzia Malli e di Arianna Battistessa" May 11, 2012
    Il fiore si offre alla vista senza nulla pretendere in cambio: può formare siepi e cespugli, condurre […]
  • Slow-forward: 13th poesiefestival Berlin /1-9 June 2012) May 11, 2012
    13th poesiefestival berlin Some of the most resonant voices in contemporary poetry worldwide will be […]

Facebook

Ultimi Tweets

  • about 1 hour ago

    Top story: Non leggete i libri, fateveli raccontare (dai blog) / Il lavoro culturale http://t.co/eQElg0yW, see more http://t.co/eMfjrWpj

  • about 1 hour ago

    Top story: Ad ogni lettore il suo e-reader | Doppiozero http://t.co/GA8JvoLT, see more http://t.co/3QZa0AtQ

  • about 2 hours ago

    Simon Sinek: Cómo los grandes líderes inspiran la acción (subtitulos español) http://t.co/mPTQ7cnQ

  • about 4 hours ago

    È uscito l'ultimo Tweeted Times di P2.0 http://t.co/eMfjrWpj - top stories by bertramniessen, SilviaSurano, danieledotme

  • about 4 hours ago

    'Poesia2punto0/poesia-letteratura' news http://t.co/3QZa0AtQ - top stories by Finzioni, jacopodonati, minimumfax

  • about 4 hours ago

    Cosa dirai di me dopo che tutti i mutamenti | mi avranno riempito di difetti , Alberto Masala in... http://t.co/WxrwEfqg

Poesia 2.0 © 2012 All Rights Reserved

Designed by WPSHOWER

Powered by WordPress